Marta Russo: Vent’anni senza te.

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Su Marta è stato scritto tanto. Forse troppo.
Oggi ho voluto parlare io, per raccontarvi di lei con gli occhi di una sorella: per mostrarvi,
anche se in poche parole, cosa abbia significato perderla per sempre e in questo modo.
Lo considero solo un preludio a qualcosa di più grande che farò nei prossimi mesi.
Dopo venti anni sospesi nel suo ricordo mi sono resa conto del fatto che non mi ero
mai pronunciata sulla sua morte e sulla sua vita. Avrei dovuto farlo prima. L’ho pensato
ogni volta che qualcuno scriveva su Marta, vendendo la sua storia per proprio tornaconto,
senza mai occuparsi davvero della sua memoria, aiutando magari l’associazione
nata in suo nome. E allora, proverò a farlo io, insieme a tutti voi.
Questo piccolo libro costa 1€, perché voglio che più persone possibili possano leggerlo
e, allo stesso tempo, per dare una mano all’Associazione Marta Russo che si sostiene da
sola da quasi vent’anni, perseguendo con dignità la missione che Marta ci ha lasciato:
portare nel nostro Paese la cultura della donazione degli organi.
Marta vive nelle persone che invecchiano grazie a lei.
Marta vive nelle mie parole e in quelle dei miei genitori.
Marta vivrà se più persone possibili la ricorderanno nel migliore dei modi possibili, aiutandoci
a diffondere il suo nome e l’amore verso il prossimo che porta con sé. - Tiziana Russo.

Ricordo come fosse ieri quel tragico giorno di 20 anni fa e in tutto questo tempo mi sono sempre chiesta come abbia fatto la famiglia di Marta a trovare la forza per andare avanti e per sopravvivere ad un dolore così grande e assurdo nella sua improvvisa, violenta e profonda ingiustizia.
Queste pagine rappresentano una sorta di anticipazione rispetto al libro che Tiziana andrà a scrivere a breve e che sono impaziente di leggere, scorrendole, ho capito che l’unico modo di superare il dolore e di conservare la propria umanità, sia stato quello di trovare un significato nella vita stessa.
Proprio quella vita che a Marta era stata negata.
Nel libro emergono così in modo più che nitido direi vivo, i ricordi della loro fanciullezza e gioventù, il senso profondo di portare avanti la voglia di vivere che accompagnava Marta tramite l’associazione che porta il suo nome e la gioia di ritrovare un po’ di Lei in ben sei persone che vivono grazie alla donazione dei suoi organi.
E’ così che Tiziana e suoi familiari sono riusciti a trovare un nuovo equilibrio nello stravolgimento che ha sconvolto le loro vite.
Per questo non mi ha disturbato, personalmente, la punta di asprezza che si coglie nelle parole di Tiziana quando si trova costretta a controbattere le inevitabili (nel nostro infelice paese) tesi negazioniste che riescono ancora oggi a mettere in discussione le verità acquisite su un delitto che è molte cose: inspiegabile, assurdo, immotivato ma certamente non oscuro!
Bene fa quindi Tiziana - agguerritissima - a difendere strenuamente la verità sulla morte della sorella e fare chiarezza, una volta per tutte, su quanto realmente accaduto, senza lasciare spazio alcuno a riletture di comodo o sensazionalistiche che periodicamente vengono riproposte per mettere in discussione i fatti e conquistare un quarto d’ora di notorietà a poco prezzo sui media.

 

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